Emissioni irradiate - EN55011/55022 (Norme
base di emissione)
La
normativa definisce i limiti delle caratteristiche di radiodisturbo generati
dagli apparati in esame nello spazio circostante, che possono raggiungere altri
sistemi provocandone la possibile perdita o degrado delle prestazioni.
La
finalità della prova è di verificare che le misure di emissioni a livello di
involucro e cavi del dispositivo in prova, nel campo di frequenza 30-1000MHz,
siano contenute entro livelli inferiori a quelli consentiti. In questo
caso vengono dunque misurate le emissioni elettromagnetiche prodotte dalla
apparecchiatura in prova e irradiate nell'ambiente esterno.
La tabella che segue riporta i limiti relativi alle
emissioni irradiate in base all’ambiente o alle principali famiglie di prodotti
considerati:
Normativa di riferimento |
Limite 30 MHz -
230 MHz |
Limite 230 MHz -
1 GHz |
30 dBmV/m (a |
37 dBmV/m (a |
|
30 dBmV/m (a |
37 dBmV/m (a |
|
CEI EN 55022 cl.A |
40 dBmV/m (a |
47 dBmV/m (a |
CEI EN 55022 cl. B |
30 dBmV/m (a |
37 dBmV/m (a |
CEI EN 55011 cl. A |
30 dBmV/m (a |
37 dBmV/m (a |
CEI EN 55011 cl. B |
30 dBmV/m (a |
37 dBmV/m (a |
La misura avviene
mediante un ricevitore e con delle apposite antenne in un ambiente, che, come
vedremo, deve possedere determinate caratteristiche. Il ricevitore è bene che
possieda la capacità di elaborare i segnali ricevuti confrontandoli con i
limiti delle prove per evitare all'operatore lunghe e tediose operazioni con i
risultati delle misure.
La misura deve essere eseguita all'aperto su di un piano
metallico riflettente sul quale viene posta l'apparecchiatura in prova ed a una
distanza prefissata, con l'antenna ricevente collegata ad un appropriato
ricevitore. Il sito dove viene effettuata la misura deve essere piano, privo di
strutture riflettenti nelle vicinanze. Il piano di terra metallico è inscritto
nel perimetro di un'ellisse. L'apparecchio in prova e l'antenna ricevente di
misura sono posti ciascuno in uno dei due fuochi dell'ellisse ad una distanza
di
Fig. 8 Configurazione per la misura di
radiodisturbi irradiati
L'antenna ricevente
è connessa ad un ricevitore con le caratteristiche richiamate nella Cispr 16 e
viene montata su di un supporto non conduttivo in modo da essere spostata
verticalmente da
La prova si esegue
spostando verticalmente l'antenna da
Occorre considerare
che con la misura eseguita su di un piano metallico, all'antenna pervengono le
emissioni dirette dall'apparato in prova, ma anche quelle riflesse dal
pavimento, determinando delle sommatorie di segnale sull'antenna di misura che
possono produrre, a loro volta, dei massimi e dei minimi del segnale
complessivo lungo i vari punti dell'asse verticale su cui scorre l'antenna.
Fig.9 Misure di emissioni irradiate
In secondo luogo, le
emissioni provenienti dall'apparecchiatura sono irradiate all'intorno secondo
un inviluppo geometrico spaziale che potrebbe produrre, ad esempio, una forte
irradiazione verso l'alto, piuttosto che in basso o viceversa. Scandendo con
l'antenna si ha la certezza di misurare il valore massimo qualunque sia il tipo
di irradiazione. E' anche prevista una tavola rotante, sulla quale viene posta
e fatta ruotare l'apparecchiatura in prova, per misurarne la massima emissione
elettromagnetica.
Per verificare
l'adeguatezza delle caratteristiche tecniche del sito di prova per le prove di
emissione (potrebbero esserci riflessioni di oggetti posti in prossimità, ad
esempio alberi oppure imperfezioni del piano metallico) si deve procedere ad
una verifica sperimentale che si esegue misurando il campo generato da
un'antenna, posta dove normalmente si dispone l'apparecchio in prova, in un
volume predeterminato confrontando i risultati sperimentali in entrambe le
polarizzazioni verticale e orizzontale, con i valori del campo calcolato. Se la
differenza è contenuta entro i 4 dB si ritiene il luogo conforme e adatto per
eseguire le misure.
Le prove all'aperto
soffrono però dei problemi legati all'inquinamento elettromagnetico creato dai
sistemi radiotelevisivi, industriali eccetera. Infatti i livelli di questi
segnali e disturbi possono superare i limiti di ampiezza fissati dalle norme.
Risulta pertanto difficile, e in molti casi impossibile, discriminare i livelli
delle emissioni degli apparati in prova dai disturbi, vanificando in questi
casi la possibilità di effettuare le misure.
Le aree di prova,
anche se parzialmente coperte per rendere possibili le misure in tutte le
condizioni di tempo, subiscono, a causa della pioggia e della neve, delle
alterazioni elettromagnetiche che potrebbero infirmare i risultati delle
misure.
Inoltre in funzione
della locazione il costo di un impianto può essere anche considerevole.
Per quanto riguarda
l'inquinamento elettromagnetico ambientale, è stato necessario trovare delle
soluzioni alternative di misura che consentissero di isolarsi
elettromagneticamente dall'esterno, come si vedrà nella trattazione delle
camere anecoiche.
Campi elettromagnetici irradiati EN 61000-4-3 (Norma
base di immunità)
La normativa considera i
disturbi elettromagnetici presenti nell'ambiente (disturbi irradiati) che
possono accoppiarsi con le parti conduttive di un'apparecchiatura generando
malfunzionamenti e definisce i livelli di disturbi irradiati a cui
l’apparecchiatura in prova deve essere immune.
La prova avviene
generalmente con i seguenti parametri di misura:
·
intervallo di
frequenze: da 80 MHz a 1 GHz;
·
passo di scansione:
1%;
·
amplificazione: 80%
AM - 1 kHz.
La norma di base
(CEI EN 61000-4-3) distingue fondamentalmente tre livelli di prova:
Livello di prova |
Intensità di campo di prova |
1 |
1 V/m |
2 |
3 V/m
|
3 |
10 V/m |
Si
riportano di seguito i livelli di immunità ai disturbi irradiati ed i criteri
di prestazione richiesti dalle principali norme generiche e di prodotto:
Normativa di riferimento |
Livello di prova |
Criterio di prestazione |
CEI EN 50082-1
|
2 |
A |
CEI EN 50082-2 |
3 |
A |
CEI EN 55024 |
2 |
A |
CEI EN 55014-2 |
2 |
A |
La prova si esegue
generando dei campi elettromagnetici in prossimità dell'apparato in prova,
mediante un sistema costituito da generatori, amplificatori e antenne e
verificando che l'apparecchiatura in queste condizioni funzioni correttamente.
Il sistema di
generazione dei campi elettromagnetici riveste grande importanza per
l'ottenimento dell'intensità, dell'accuratezza e dell'uniformità del campo
generato. E' costituito da un generatore di segnali, dall'amplificatore, dal
misuratore di potenza, dal calcolatore con il software di controllo e
dall'antenna di generazione. L'amplificatore deve essere dimensionato per consentire
la modulazione richiesta senza distorsioni e saturazioni che potrebbero
introdurre risultati di prova errati.
Anche il software di
controllo e la sua capacità di colloquiare con l'operatore riveste una notevole
importanza. L'antenna deve essere scelta per consentire l'uniformità richiesta
e deve possedere un buon guadagno, questo per generare il campo richiesto anche
con un valore di potenza contenuto.
Le prove di immunità
irradiata prevedono che nel campo di frequenza compreso tra 26 MHz ed 1 GHz
venga generato un campo elettromagnetico uniforme su un piano verticale di
1,5x1,5 metri posto ad almeno
Fig. 10 Misura dell'omogeneità di campo
Nella figura 11 è
rappresentata un'antenna biconica che viene convenientemente utilizzata per i
test di immunità irradiata in conformità con la norma EN 61000-4-3:1995.
Fig.11 Antenna Biconica
Per queste prove è
richiesta la camera schermata in quanto è necessario confinare i campi
elettromagnetici generati per non inquinare l'ambiente esterno. Ma per ottenere
l'uniformità di campo elettromagnetico richiesta deve essere posto sulle
pareti, sul soffitto e in parte sul pavimento del materiale anecoico che riduca
le riflessioni.
CAMERE
SCHERMATE, MATERIALI ANECOICI E CAMERE ANECOICHE
Le misure di emissione e immunità possono
essere convenientemente eseguite in particolari ambienti che verranno di
seguito descritti.
Le camere schermate
sono delle strutture metalliche realizzate in modo da attenuare i segnali
elettromagnetici (tipicamente di 100 dB o più) in tutta la banda di frequenza
interessata in ambedue le direzioni, dall'esterno verso l'interno e viceversa.
Possono avere svariate dimensioni e sono costituite da pannelli modulari uniti
tra loro, di porte di tipo particolare, di filtri di alimentazione, di aperture
a nido d'ape per la ventilazione e così via.
Per eseguire le
misure di emissione si è visto però che è necessario che il sito di prova non
presenti riflessioni elettromagnetiche dovute a degli oggetti esterni. Nel caso
delle camere schermate si avrebbero invece le riflessioni causate dalle pareti
laterali e dal soffitto metallici. E' necessario allora ridurre tale fenomeno
mediante dei materiali speciali da porsi su tutte le superfici, con esclusione
del pavimento, che assorbano queste riflessioni (camere semianecoiche).
Questi materiali
possono essere di tre tipi: del tipo resistivo con varie forme e geometrie,
oppure costituiti da mattonelle di ferrite oppure ancora un ibrido costituito
da una combinazione dei due precedenti.1 tipi resistivi possono avere varie
geometrie, generalmente piramidali (come riportato in figura 12).
Fig.12 Materiale anecoico di tipo resistivo
piramidale
La loro capacità di
assorbimento alle frequenze più basse è legata alla loro altezza; tipicamente
per operare in modo adeguato a 30 MHz la loro altezza è di
Le ferriti sono
mattonelle ceramiche di circa
In sintesi la camera anecoica è un ambiente
normalizzato di prova avente le seguenti caratteristiche:
·
è schermato rispetto
all'ambiente esterno di modo che i rilievi di emissioni irradiate dall'apparecchiatura
in prova non siano influenzati dal rumore elettromagnetico di fondo, variabile
localmente;
·
si possano eliminare
i disturbi irradiati dovuti a trasmissioni radio-foniche, radio-televisive e
radio - mobile, in corrispondenza delle quali i limiti di emissioni irradiate
vengono superati;
·
non si disturbino le
trasmissioni radio-foniche, radio-televisive e radio-mobili quando si effettua
la prova di immunità ai campi elettromagnetici irradiati.
·
è dotato di pareti
assorbenti le onde elettromagnetiche, in modo da eliminare le componenti
riflesse ed avere uniformità nella modalità di rilievo.
Vedremo ora alcuni
possibili utilizzi delle camere schermate anecoiche per le misure di
compatibilità elettromagnetica.
CAMERE SCHERMATE ANECOICHE Di GRANDI E MEDIE DIMENSIONI
Per
le prove di emissione radiata la camera semianecoica è a norme se la “site
attenuation” relativa sia alla polarizzazione verticale che a quella
orizzontale, differisce per meno di 4 dB dalla NSA (Normalized Site
Attenuation) teorica di un area ideale (piano conduttore infinito sgombro da
ostacoli riflettenti). Per soddisfare le
caratteristiche di prova richieste per le misure di emissione a
Se correttamente progettate, le misure di Nsa effettuate
in queste camere possono dare risultati di 4 dB o migliori da 30 MHz ad 1 GHz
con possibilità di estendere le misure sino a svariati GHz. Certamente questa è
una soluzione estremamente interessante in quanto permette di eseguire le
misure con le prestazioni di un buon sito aperto secondo le normative, in
assenza di disturbi esterni e di problemi legati alle situazioni meteorologiche
avverse.
Per le prove di
immunità irradiate sono in grado di soddisfare i requisiti richiesti purché
venga parzialmente disposto sul pavimento del materiale anecoico o delle
ferriti tra l'antenna e l'apparecchiatura in prova (il campo elettromagnetico deve
rispettare determinati requisiti di uniformità).
Purtroppo il costo
di questi impianti risulta essere elevatissimo e per tale ragione essi sono
presenti solo in alcuni centri specializzati.
Vediamo ora una
possibile soluzione alternativa di impianto avente dei costi più contenuti.
La normativa En
55022 (Limiti e metodi di misura delle caratteristiche di radiodisturbo
prodotte dagli apparecchi per la tecnologia dell'informazione) prevede la
misura a
La normativa En
55011 (Limiti e metodi di misura per gli apparecchi industriali, scientifici e
medicali) permette anch'essa la misura a distanze inferiori di
E' pertanto
possibile costruire un impianto con dimensioni più ridotte per misure a
L'altezza di questa
camera può creare dei problemi di reperibilità dei locali aventi altezza
adeguata, il costo inoltre risulta molto elevato.
Si cita anche
l'esistenza di soluzioni a minor ingombro, che sono le cosiddette camere
schermate anecoiche compatte e le celle Tem e G-tem utilizzabili quando gli
oggetti in prova sono di dimensioni contenute.