I
sensori di ossigeno vengono utilizzati in ambienti dove gas inerti (Azoto,
Elio, Argo, etc.) possono ridurre la percentuale di ossigeno in aria, che normalmente
è di circa il 21%. Percentuali di ossigeno in aria inferiori al 19% sono
pericolose o letali per l’organismo umano.
Anche
situazioni in cui la percentuale di ossigeno supera il 23-24% in aria vanno
monitorate, poiché da un lato viene incrementata l’infiammabilità dei
materiali, dall’altro lato l’ossigeno ad altra concentrazione diventa tossico
per l’organismo umano.
Normalmente
la misura della deficienza di ossigeno viene fatta con sensori elettrochimici.
Il sensore è normalmente situato nella stessa scatola dove è alloggiato un
trasmettitore 4-20 mA che eroga un segnale in corrente proporzionale alla
quantità di ossigeno presente in aria.
Prima
dell’uso verificare la presenza di eventuali custodie protettive sul sensore e
provvedere alla loro rimozione.
La
scatola portasensore, viene normalmente installata a parete con la parte
sensibile rivolta verso il basso.
Il
posizionamento del sensore deve essere fatto in funzione del gas presente in
aria, che può ridurre la normale concentrazione di Ossigeno (circa il 21%). Di
seguito vengono elencati alcuni esempi.
1 AZOTO LIQUIDO
Il
sensore va installato a 70¸80 cm
dal suolo, in quanto l’azoto liquido inizialmente tende ad andare verso il
basso .
2 AZOTO IN FASE GASSOSA
Il sensore
va installato a 100¸120 cm
dal suolo, in quanto la densità dell’azoto è circa uguale a quella dell’aria.
3 ELIO Il sensore va posto a 30 cm dal
soffitto.
In
generale i rivelatori di ossigeno, quando utilizzati per rivelare la presenza
di altri gas che causano deficienza di ossigeno in ambiente vanno installati a
circa 1,50 m dal pavimento.
(*) Si
tenga presente quando detto al paragrafo regole generali.